Focus - 003.pdf

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Focus - 003 (15/01/1993)
Ecologia
Un continente più grande dell'Europa,
deserto e battuto da venti gelidi
che soffiano a 300 all'ora.
Inaccessibile, ma con tanti nemici
In volo sul pack
Un elicottero in volo lungo la costa.
E' la primavera antartica (cioè il
nostro autunno) e il ghiaccio
comincia a spezzarsi. Altrove la
coltre è spessa fino a 4 chilometri.
Assalto
Rifiuti, turisti a
frotte, inquinamento,
mutamenti del clima,
buco dell'ozono:
l'Antartide oggi è
minacciata da ogni
parte. Si può salvare
l'unica parte del
mondo ancora
incontaminata?
no, i bambini dell’ozono, e
sono ventuno ragazzini, tut-
ti al di sotto dei 14 anni, figli
degli scienziati cileni che da tempo
lavorano nella stazione di Villa Las
Estrellas, sulla King George Island,
vale a dire l’estrema propaggine
del continente antartico verso il
Sudamerica.
I Niños del Ozono sono “cit-
tadini antartici”: nati e cresciu-
ti fra i ghiacci, hanno gio-
cato fin da piccoli con i
pinguini, sono abi-
tuati a una notte
che dura sei mesi, e a un gior-
no che si prolunga per altret-
tanti. Adesso di loro si sta occu-
pando la comunità scientifica inter-
nazionale. Perché? Lo dice lo stes-
so soprannome che portano. Dal
momento che hanno trascorso
sotto il cielo antartico tutta la loro
vita, sono probabilmente gli esseri
umani che hanno assor-
bito il maggior
numero di
radiazioni
ultraviolette, quelle cioè che il “bu-
co nell’ozono” (assai rilevante in
Antartide, vedere a pagina 10) non
riesce più a filtrare. Gli ambientali-
sti sostengono che i bambini
andrebbero immediatamente ripor-
tati in Cile, in attesa di valutare le
loro condizioni. I
loro genitori
sono invece di
opinione diversa:
«Non credo che i rischi
per i nostri figli siano poi così ele-
vati», ha di recente dichiarato
Maria Valeria Chacon, moglie del
comandante di un’altra base cile-
na, la Teniente Marsh. «Coperti in
permanenza come sono, con tute,
occhiali da sole e stivali, questi bam-
al Polo
Pesare i pinguini
Un biologo australiano con un
pinguino della specie Adeliae. Gli
animali vengono esaminati, misurati
(pesano fino a 6 chili) e liberati.
Un albatro
urlatore: nei
nidi si trovano
rifiuti di plastica.
Focus 6
Focus 7
L i chiamano Niños del Ozo-
427664617.009.png
L'Italia al Polo Sud: una storia cominciata nel 1903
Dentro a una mela-capanna
Tecnici in riposo in una tenda particolare
inventata dagli australiani: l' "apple
hut", cioè capanna-mela. Le due parti
che la compongono si saldano insieme.
D' inverno
si legge
La "sala di lettura"
alla base di
Mawson, gestita
dagli australiani.
Durante l'inverno
antartico (cioè
soprattutto da aprile
a settembre) il
numero degli
addetti agli impianti
fissi cala anche del
50 per cento.
piede sul “pianeta Antar-
tide” e a scalare le sue mon-
tagne è stato il valdostano
Pierre Dayne, nel lontano
1903. In seguito, per anni
la nostra presenza è stata
sporadica finché nel 1985
gli italiani sono nuovamente
sbarcati sul continenete,
questa volta da protagoni-
sti, per attuare un program-
ma di studio articolato in
sette spedizioni dal costo
globale di 230 miliardi, stan-
ziati dal governo. L’attuazio-
ne del programma, che ha
previsto la costruzione di u-
na base permanente a Baia
Terranova, dove operano cir-
ca 250 tecnici e scienziati, è
ormai nella sua fase con-
clusiva. L’organizzazione è
stata dell’Enea (Ente nazio-
nale per la ricerca sulle e-
nergie alternative), d’intesa
con il Cnr, il Consiglio nazio-
nale delle ricerche.
I settori di ricerca sono:
Ocenografia: si studiano i
meccanismi che regolano le
influenze reciproche di ac-
que polari e atmosfera, dalle
quali dipende l’evoluzione
climatica del pianeta. Si ten-
terà inoltre di acquisire indi-
cazioni sui movimenti dei
ghiacci, e sulla deriva degli
icerberg.
Geologia e vulcanologia: nei
pressi della base italiana è
in attività il vulcano Melburne,
formatosi circa 25 mila anni
fa, contemporaneamente
alla nascita della catena
Transantartica, dove ci sono
vette che superano i cin-
quemila metri. Gli studi sono
rivolti ai fenomeni geodina-
mici del vulcano.
Sismologia: l’attività sismi-
ca del continenete è legata
a quella mondiale, ma solo
nella spedizione del 1989 è
stata installata una stazione
sismica in grado di registra-
re i movimenti profondi della
crosta terrestre al di sotto
dei ghiacci.
Goefisica: si raccolgono dati
e informazioni che docu-
mentano i vari stadi della
deriva (cioè lo spostamen-
to) continentale.
Glaciologia: si tenta di ac-
quisire informazioni per in-
terpretare possibili effetti
causati dal cambiamento
del clima sulle masse gla-
ciali antartiche.
Atmosfera: le osservazioni
sono rivolte essenzialmente
al controllo del “buco dell’
ozono”.
Astrofisica: studi per ap-
profondire le conoscenze sul-
la formazione e l’evoluzione
delle galassie.
Flora, fauna e biologia evo-
luzionistica: un’attenzione
particolare è dedicata a que-
gli insetti in grado di sinte-
tizzare la glicerina, che agi-
sce come anticolgelante e
quindi consente loro di vive-
re fino a temperature di 35
gradi sotto lo zero. L’inte-
resse è rivolto anche verso
pesci che, attraverso la pro-
duzione di glicoproteine,
mantengono i fluidi interni
allo stato liquido a tempe-
ratura inferiori allo zero.
Italiana è anche la prima
mappa elettronica completa
dell'Antartide vista dallo spa-
zio. Le foto sono state riprese
dal satellite Spot.
A caccia
di pinguini
Un tecnico acciuffa
un pinguino. E' stato
scoperto che nel
sangue di questi
animali, grassissimi,
esiste un acido che
impedisce le
occlusioni arteriose.
Tricolore
La base italiana, a
Baia Terranova. Non
produce rifiuti.
Cinquanta
basi dalle
quali esce un
fiume di
spazzatura
Una carota
di ghiaccio
Tecnici della base
italiana effettuano
un "carotaggio",
cioè un prelievo di
campioni di ghiaccio
in profondità. E' così
possibile scoprire
come era in passato
l'atmosfera terrestre.
Una gelida
siccità
Una mini stazione
meteorologica: in
Antartide ce ne
sono una trentina.
Il clima è tipico: c'è
mancanza di
evaporazione, e
quindi pioggia e
neve sono scarse.
bini pigliano probabilmente meno
sole rispetto a qualsiasi comune
bagnante su una spiaggia».
Quella sui Niños del Ozono è la
più recente fra le polemiche di-
vampate a proposito dell’Antar-
tide. Altre, ancora più violente, si
sono un po’ attenuate da quando,
nell’ottobre 1991, quaranta Paesi
fra i più interessati a un eventuale
sfruttamento del continente (inclu-
si gli Stati Uniti, il Cile, l’Argentina,
l’Australia, la Nuova Zelanda e
l’Italia) hanno siglato un protocollo
che sospende ogni attività di ricerca
e sfruttamento delle risorse natu-
rali per almeno cinquant’anni.
L’Antartide. Un continente e-
steso più dell’Europa, una terra o-
stile, dura, coperta per il 98 per
cento della sua superficie da una
coltre di ghiaccio vecchio di millen-
ni, con uno spessore che a volte rag-
giunge i 4 chilometri. Il vento, il ter-
ribile blizzard, soffia a trecento
all’ora carico di aghi di ghiaccio e la
Una breve estate febbrile
La base di Davis Bay, aperta da oltre 35
anni. Nei mesi "estivi" (cioè gennaio e
febbraio) l'aspetto di tutte le installazioni è
quello di un immenso deposito di container.
banchisa, quando si avvicina l’inver-
no, si allarga verso il mare aperto
per centomila chilometri quadrati al
giorno. Un luogo inespugnabile,
dunque, eppure la sua inaccessibi-
lità nasconde delicatissimi equilibri
e una fragilità insospettata.
L’impronta di uno stivale, sulla sua
superficie di muschi e licheni ghiac-
ciati, rimane infatti intatta per due
secoli. Quali sono i suoi nemici,
allora? E che cosa si fa per fermar-
li?
I rifiuti
Sono, ovviamente, quelli prodotti
dall’uomo. Attualmente in
Antartide sono aperte 50 basi,
soprattutto durante l’estate austra-
le, che va da dicembre a marzo: si
trovano ovunque, lungo la costa ma
anche nell’interno, dove i russi
hanno per esempio costruito la base
permanente di Vostok, e dove una
decina d’anni fa fu registrata la tem-
peratura record di 89 gradi sotto-
zero.
te nel continente trovano lavoro
circa 5 mila persone, anche se il loro
numero si riduce durante il lungo e
buio periodo invernale. Negli ultimi
anni ogni installazione si è circon-
data di rifiuti, liquami, apparec-
chiature in disuso lentamente rose
dal vento gelato. Nel l989 la nave
argentina Bahia Paraiso , che por-
tava rifornimenti, è naufragata
davanti alla base americana di Mc
Murdo, e ha rovesciato in mare 350
mila litri di gasolio e kerosene. Altri
200 mila litri sono ancora lì, nel
relitto, e possono trasudare da un
giorno all’ altro. La base
Amundsen-Scott scarica da anni
liquami organici senza filtraggio,
tanto che l’intera struttura sta
sprofondando nel ghiaccio disciolto
dal calore prodotto. Il fondale mari-
no circostante la base americana di
Mc Murdo è biologicamente
morto, avvelenato dagli scarichi e
sepolto da tonnellate di lattine
(vuote) di birra. La base russa
Leningradskja è circondata da
migliaia di barili vuoti di benzina,
gettati sul pack, e quella argentina
di Marambio è in cima a una collina
di rifiuti alta duecento metri. Piccoli
frammenti di plastica si trovano
sempre più di frequente negli sto-
maci degli uccelli marini, e sono
sempre più parte integrante dei
loro nidi.
Per tenere d’occhio la situazio-
ne da sette anni è aperta sulla costa
del mare di Ross anche una base
di Greenpeace, l’associazione eco-
logista internazionale che dal 1985
ha “adottato” il continente di ghiac-
cio. «Volevamo controllare, e pos-
sibilmente impedire, che l’Antar-
tide fosse coinvolto in imprese che
non fossero puramente scientifiche,
e che non si trasformasse in una
gigantesca pattumiera, magari un
deposito di scorie nucleari», spie-
ga Domitilla Senni, responsabile
per l’Italia della Campagna An-
tartide di Greenpeace. I primi a
prendere provvedimenti contro la
proliferazione dei rifiuti sono stati
gli Stati Uniti: i tecnici delle tre basi
americane nel continente hanno
l’ordine di non stivare più cibo di
quanto sia necessario, qualsiasi
rifiuto di tipo radioattivo non viene
più sepolto nel ghiaccio ma rispe-
dito in America, tutti i contenitori
vengono riciclati e come materiale
da imballaggio, per merci delicate
come gli strumenti scientifici, non
viene più adoperato il polistirolo
Complessivamen-
Focus 8
Focus 9
I l primo italiano a mettere
427664617.010.png 427664617.011.png 427664617.012.png 427664617.001.png
In nave e in
aereo, ecco
migliaia di
turisti. Ma
l'Antartide è
un luogo da
passeggiate?
ratura, convogliano le correnti della
stratosfera nel cosiddetto “vortice
polare”, vale a dire una specie di
imbuto che raccoglie grandi quan-
tità di clorofluorocarburi e li con-
centra proprio nei cieli del conti-
nente di ghiacccio. L’area
interessata è ormai pari a oltre ses-
santa volte il territorio italiano. La
diminuzione nello strato di ozono è
stagionale e non dura più di 40 o
50 giorni (durante i quali in certe
parti dell’atmosfera il gas sparisce
fino al 98 per cento), poi lo “strap-
po” si ricuce, ma il gas non si rifor-
ma completamente. «Il buco si
apre soprattutto nei mesi della pri-
mavera australe, cioè da settembre
alla fine di novembre. Questo però
è il periodo in cui piante e animali
emergono dal lungo periodo inver-
nale, di buio e di gelo», spiega
Daniel Torres, biologo all’Istituto
antartico cileno. «Essi dovrebbero
entrare gradualmente nella buona
stagione, seguendo piano piano
l’aumento della temperatura e della
luce. Invece ricevono subito una
forte irradiazione ultravioletta, pari
a quella estiva, senza avere il tempo
di adattarsi». Anche a Punta A-
renas, la città cilena (110 mila abi-
tanti) che è la più meridionale del
mondo, quasi di fronte alla peniso-
la antartica, c’è chi parla aperta-
mente di questi danni: contadini e
pescatori, per esempio, affermano
che sta crescendo enormemente la
percentuale di pecore, conigli e
pesci affetti da cecità, e delle piante
che ingialliscono e muoiono senza
apparente motivo.
espanso ma il pop corn. Così, inve-
ce di gettarlo, una volta aperti gli
imballaggi, tecnici e scienziati pos-
sono mangiarselo.
I turisti
Gli ultimi sono arrivati per Na-
tale, a bordo della Ocean Princess :
quattrocento turisti che hanno
pagato per una crociera di 19 gior-
ni una decina di milioni ciascuno, in
cabina doppia. In questo momento
altre cinque navi da crociera stanno
facendo rotta verso l’Antartide, e le
“visite” andranno avanti fino alla
seconda metà di febbraio. In realtà
i primi turisti sono venuti qui già
nel 1910, ancora prima che
Amundsen raggiungesse il Polo, a
bordo delle navi della Thomas
Cook & Sons. Per molto tempo
non ne vennero più di un centinaio
all’anno. Poi il boom: attualmente
sono almeno 3500 a ogni stagione
“estiva”, ma ci sono state punte di 7
mila.Tanto che sulla King George
Island sono stati addirittura costrui-
ti un albergo, una banca e un centro
commerciale. «All’inizio poteva
anche essere divertente», com-
menta Robin Ross, oceanografo
presso la stazione americana di
Palmer. «Poi ne sono arrivati così
tanti che ci impedivano di lavorare,
e infastidivano i pinguini proprio
nel periodo della cova. Abbiamo
perfino trovato i kleenex sporchi
fra i nidi». Spesso l’invadenza non
ha limiti, non vengono rispettate le
aree protette come “siti di partico-
lare interesse scientifico” e nelle
pozze di origine vulcanica sull’isola
Deception la gente va a fare il
bagno, sguazzando nell’acqua a 40
gradi, incurante dei divieti. Una
volta, poi, i visitatori arrivavano
solo via mare. Dal 1987 gli inglesi
del British Antarctic Survey hanno
escogitato il modo di fare atterrare
i velivoli su uno strato di ghiaccio
vecchio, liscio ma non scivoloso,
duro e compatto, e soprattutto in-
dividuabile sulla mappa elettronica
La nave dei rifornimenti
L'immensa prua del rompighiaccio
tedesco "Icebird" spunta da un
promontorio. La nave ogni
anno rifornisce le basi dell'area
australiana dell'Antartide.
Il fitoplancton
Da definire, poi, l’effetto che il
buco nell’ozono sta operando sul
fitoplancton. Si tratta di una vasta
concentrazione di alghe microsco-
piche, unicellulari, che vivono
nell’oceano e rappresentano la ba-
se della catena alimentare antartica.
Il fitoplancton si nutre per fo-
tosintesi, utilizza cioè la luce del
sole per sintetizzare l’anidride car-
bonica con l’azoto e il fosforo del-
l’acqua. Ogni primavera, ai primi
raggi del sole comincia a prolifera-
re, mentre quando l’inverno avanza
si riduce. Negli ultimi anni la quan-
tità di fitoplancton si è però forte-
mente ridotta, proprio per l’incre-
mento dei raggi ultravioletti, dovuti
al buco nell’ozono, che diminui-
scono la capacità di fotosintesi. Le
conseguenze potenziali del feno-
meno sono immaginabili: meno
fitoplancton significa meno krill,
piccoli crostacei che sono alla base
dell'alimentazione di almeno 20 tipi
di pesci, 5 di balene, oltre che di
pinguini, foche, e uccelli.
del satellite Landsat. Su queste piste
naturali, che si trovano per ora sol-
tanto nei pressi del massiccio di
Vinson, calano così gli aerei
dell’Antarctic Airways. Tutto que-
sto traffico ha spinto Italia e Francia
a chiedere che alla prossima riu-
nione dei Paesi aderenti al Trattato
antartico si stabilisca una regola-
mentazione del turismo lungo le
coste del continente di ghiac-
cio.
Pinguini & C: la fauna sottozero
evoluta a contatto con le basse
temperature, e malgrado queste
ultime. Si trovano muschi, licheni,
tre specie di acari.
Krill. E’ un gamberetto lungo 5
centimetri, pesante pochi gram-
mi. Si nutre di fitoplancton. Lo si
trova in enormi concentrazioni (il
peso totale è stimato in 100
milioni di tonnellate), e si muove
in sciami lunghi centinaia di metri
e spessi almeno una decina. E’ la
principale riserva proteica del
continente ed è il nutrimento
essenziale per gli animali più
grossi, dai pesci alle foche, dai
pinguini alle balene.
Molluschi . Il più particolare è la
nacella. Quando la marea si ritira si
protegge entro un bozzolo vischio-
so, una specie di cappotto che
resiste anche alla temperatura di
20 sottozero.
Pesci. Sembrano proprio usciti da
film dell’orrore. Lo pseudochaeni-
chtys georgianus trasuda materia
gelatinosa e ha denti da incubo. Il
chaenocephalus aceratus respira
attraverso la pelle ed è privo di
emoglobina nel sangue. Il trema-
tomus ha nelle vene una specie di
sostanza antigelo.
Uccelli. L’Antartide conta cento
milioni di pinguini, soprattutto della
specie Adeliae. Sono molto grassi,
si nutrono di pesce e fitoplancton.
Nella specie imperatore è il ma-
schio che cova le uova. Una volta i
balenieri argentini li usavano come
Il buco nell’ozono
Ormai si sa: l’ozono stratosfe-
rico, cioè il gas che ci protegge
dall’eccesso di radiazioni ultra-
violette, da qualche anno viene
inesorabilmente eroso da alcuni
composti del cloro. E’ proprio sul-
l’Antartide che questo “buco” si è
verificato in maniera più consi-
stente a partire dal 1979. Perché?
La posizione geografica del conti-
nente, nonché la sua bassa tempe-
Un elefante marino inarca il corpo nel tipico segnale di minaccia.
lampade: mozzavano loro la testa
e ficcavano nel collo un tizzone
ardente che si consumava pianis-
simo, bruciando via via il grasso
del corpo.
Mammiferi . Essenzialmente ceta-
cei e foche (30 milioni). Queste
ultime si nutrono di krill, di pesci e
di pinguini. Sono grassissime, gli
organi interni praticamente isolati
dall’ambiente. Cuore, polmoni e
sistema cardiocircolatorio robu-
stissimi: il latte materno è dieci
volte più grasso di quello di mucca.
Nuotano in apnea fino a 20 minu-
ti di seguito. Gli unici a infastidirle
sono stati i cacciatori, ma non ce
ne sono più dal 1959.
Il pinguino impellicciato
Un pinguino reale: nidifica solo
d'estate, fra erbe e licheni.
Focus 10
Focus 11
L a vita animale in Antartide si è
427664617.002.png 427664617.003.png
Segnaletica dell'altra
parte del mondo
Qui sopra, un inconsueto cartello
segnaletico ad Halley Village.
A destra, un veliero giunto a
ridosso delle montagne
di ghiaccio.Ogni anno arrivano
fin qui almeno 3500 turisti.
Carbone, petrolio e platino
sotto i ghiacci: una immensa
ricchezza che fa gola
Mutamenti nel clima
L’Antartide è anche uno straor-
dinario barometro che segnala lo
stato di salute dell’intero pianeta.
La stratificazione dei ghiacci (con il
loro peso immane hanno in alcuni
punti del continente “schiacciato”
la terraferma fino a un chilometro
sotto il livello del mare) consente
per esempio di prelevare e analiz-
zare campioni d’aria congelati nel
passato, e di confrontarli con quel-
li di oggi. Alla base di Vostok, dopo
un lavoro di anni, si è ottenuta una
“carota” (in spezzoni di un metro)
lunga in tutto 2083 metri, che corri-
sponde a un periodo di tempo di
180 mila anni: l’analisi delle “bolli-
cine fossili” ha consentito di trac-
ciare la storia climatologica della
Terra. E’ così che si è provato, con
certezza, che mai come adesso
nell’atmosfera è stata elevata la
concentrazione di anidride carbo-
nica: tanto per dire, nei periodi gla-
ciali questa era pari a 180 parti per
milione, nei periodi torridi si saliva
a 300 parti. Ebbene, attualmente
siamo già arrivati a oltre 350 parti.
La posizione geografica dell’
Antartide e la sua bassa tempera-
tura influenzano d’altra parte le
correnti stratosferiche, i venti e la
circolazione ciclonica, nonché il
flusso delle correnti oceaniche, met-
tendo in moto enormi masse di
acqua fredda profonda. In più
l’Antartide, con il suo gigantesco
volume di ghiaccio, rappresenta il
maggior regolatore del livello degli
oceani: l’eventualità estrema di uno
“scioglimento” totale del continen-
te lo innalzerebbe di oltre 60 metri,
e la maggior parte delle città del
mondo sarebbe inondata.
tesi alla fine del secolo scorso, il
territorio antartico è stato rivendica-
to da nove Paesi: Argentina,Cile,
Australia, Francia, Gran Bretagna,
Norvegia, Nuova Zelanda, Usa e
Urss. I primi sette avanzavano anche
pretese di sovranità e lo avevano
diviso in altrettanti settori, (cioè
“spicchi”, con il vertice al Polo Sud).
La grande svolta nei rapporti diplo-
matici si è avuta solo il 1° dicembre
1959, data in cui 12 Paesi (quelli
sopra elencati più Giappone, Belgio
e Sudafrica) hanno firmato a Wa-
shington un trattato che stabilisce
l’utilizzazione dell’Antartide soltanto
a scopi pacifici. Il Trattato è entrato
in vigore nel 1961 e l’Italia è entrata
a farne parte nel 1981. Attualmente
i Paesi membri sono 40.
Il trattato aveva però una lacuna:
non disciplinava lo sfruttamento
delle risorse del sottosuolo. Nel
1988 a Wellington, in Nuova Ze-
landa, 33 Stati hanno quindi fir-
mato una convenzione mineraria,
ma alcuni governi dei Paesi firma-
tari si sono rifiutati di ratificare la
Convenzione. Nell’ottobre dello
scorso anno è entrata poi in vigore
il Protocollo di Madrid, che proibi-
sce ogni forma di sfruttamento
delle risorse naturali per il prossimo
cinquantennio.
Il parlamento italiano ha approvato
lo scorso novembre una legge (la
numero 280) che assegna 390 mi-
liardi di finanziamento alle attività
scientifiche e tecnologiche italia-
ne in Antartide. Il ministro dell’Uni-
versità e della ricerca scientifica
Antonio Ruberti ha inoltre annun-
ciato che entro due anni verrà rea-
lizzato in tre città, Genova, Siena e
Trieste, un Museo nazionale dell’
Antartide.
Sfruttamento minerario
L'intero continente antartico rap-
presenta un immenso forziere.
Anche se non si sa ancora bene di
sicuro che cosa ci sia effettivamen-
te dentro. Certo ci si trova ferro,
uranio (soprattutto nel lembo che
140 milioni di anni fa era ancora
"attaccato" al Sudafrica), oro, pla-
tino, e manganese. Gli americani
hanno anche individuato nel mare
di Ross petrolio e gas naturale per 6
miliardi di tonnellate (cioè il doppio
di quanto prodotto in un anno nel-
l'intero pianeta). Si capisce perché
il continente di ghiaccio, che non
appartiene in realtà a messuno, è
reclamato da tanti?
Paolo Bianchi e Marco C.
Stoppato
Focus 12
Una lunga contesa legale
F in dalle prime esplorazioni svol-
427664617.004.png 427664617.005.png
L'amore che viene dal passato
I felini sbrigativi
A destra, due leopardi. L'amore
fra i felini è in genere
di breve durata (una trentina
di secondi al massimo),
anche se durante una
sola giornata possono
succedersi fino
a una sessantina di
accoppiamenti.
Furono proprio i piaceri dell’erotismo
a consentire lo sviluppo dell’Homo
erectus, un milione e
mezzo di anni fa.
Da allora molti
meccanismi non sono
affatto cambiati.
Alla rana piace
il tenore
Rane tropicali.
In genere le
femmine degli anfibi
"scelgono" i partner
in base alla
grandezza, e alla
profondità della
voce. I maschi più
piccoli vengono
scartati.
Una lucertola superdotata
Lucertole "cnemydophorus inornatus". Il maschio ha un doppio
pene, irto di uncini per una presa più salda sulla femmina.
Profumo di
insetto
Due insetti del tipo
"rosalia alpina".
L'organo sessuale
maschile negli
insetti è in genere
corazzato e irto di
appendici. L'amore
avviene in maniera
immobile, e gli
animali si "attirano"
grazie a una serie di
odori particolari.
Le posizioni della coppia, du-
rante l'amore, hanno un significato
mirato alla procreazione, o sono
frutto di una evoluzione culturale
cominciata milioni di anni fa? La
funzione dell'orgasmo è soltanto
quella di darci piacere, o ha anche
significati più profondi? Il corteg-
giamento è un gioco, o ha radici
primordiali, per la ricerca del part-
ner più adatto a "produrre" figli
migliori? Se a studiare la sessualità
umana sono scienziati che si occu-
pano anche di animali, le risposte a
domande come queste possono es-
sere sorprendenti. Vediamo.
1 Le posizioni
del piacere
scelto la strada del sesso per
riprodursi? Il sesso infatti implica
l’esistenza di un maschio e di una
femmina, la necessità di impiega-
re tempo per cercare il partner
ideale ed energia per l’accoppia-
mento, operazioni faticose e non
sempre di sicura riuscita. Eppure
lo fanno quasi tutti gli organismi
che abitano la Terra.
Per i biologi il sesso prevede la
formazione di una cellula partico-
lare, il gamete, che contiene solo
metà dei cromosomi del genito-
re. Nell’uomo, per esempio, una
cellula qualsiasi ha 46 cromosomi.
In essi è contenuto il Dna, la lunga
molecola a forma di elica che
porta tutte le “informazioni” di cui
un individuo ha bisogno per svi-
lupparsi. I gameti (l’uovo femmi-
nile o lo spermatozoo maschile),
ne contengono invece solo 23.
Nel momento in cui entreranno in
contatto si fonderanno, ripristi-
nando il numero originale.
Come contropartita il sesso offre
innegabili vantaggi alle specie che
lo praticano. «Per esempio esso
permette la ricombinazione dei
cromosomi in formule sempre
nuove, favorendo quelle positive»,
sottolinea il genetista americano
Michael Rose. Assicurando sem-
pre una generazione abbastanza
diversa dai propri genitori e com-
binazioni di cromosomi che non
sono mai apparse prima, il sesso
accresce cioè la capacità di una
specie di sopravvivere alle even-
tuali variazioni dell’ambiente in cui
vive. Il sesso, in pratica, facilita la
risposta ai cambiamenti.
Mutazioni occasionali, positive o
negative, possono capitare anche
indipendentemente dal sesso. Con
il meccanismo del sesso, però, la
popolazione in cui sono comparse
può diffonderle selettivamente: i
peggioramenti, se sono tali, scom-
pariranno, i miglioramenti passe-
rano alle generazioni successive.
Il sesso non è ovviamente l’unico
sistema per riprodursi. Esiste an-
che la via asessuata, tipica degli
organismi inferiori, che è di una
sconvolgente semplicità: a un
corallo è sufficiente formare una
sorta di gemma, che si svilupperà
fino a staccarsi. A essere coinvol-
to è l’unico genitore che, da solo,
può scegliere il momento più adat-
to, senza dover aspettare un com-
pagno. Come mai però il 99 per
cento degli esseri viventi non ha
preferito questo metodo? Perché
il risultato della asessualità è una
popolazione fatta di tante copie
identiche al genitore.
Cat, cioè coital alignement
technique , la tecnica di alli-
neamento sessuale che garan-
tisce l’orgasmo simultaneo e favo-
risce così il risaldamento del le-
game di coppia. Questa è la con-
clusione cui sono arrivati gli stu-
diosi Edward Eichel e Philip No-
bile. Qual è? L’uomo sopra e la
donna sotto. Ep-
pure con il nome
di “due serpenti
attorcigliati intor-
no al topo” esi-
steva già nel Ka-
masutra, il famo-
so manuale
indiano di eroti-
smo scritto nel
III secolo dopo
Cristo. L’opera
che conferma nel
modo più definitivo e inequivoca-
bile la differenza tra uomo e ani-
mali. Almeno per quanto riguarda
il sesso.
Il Kamasutra rappresenta una
elaborazione di un’antica esigenza
sociobiologica. «Se il sesso si fosse
limitato alla fecondazione», è l’opi-
nione di David Barash, psicologo e
zoologo, «la famiglia come unio-
ne stabile di maschio e femmina
non si sarebbe sviluppata. Il nostro
sistema sociale potrebbe assomi-
gliare a quello del babbuino, con
unioni transitorie della coppia che
si costituisce solo quando le fem-
mine sono recettive».
La famiglia e i rapporti sociali
sono invece stati determinanti per
l'evoluzione, ed è a essi che bisogna
risalire, anche dal punto di vista ses-
suale. Furono proprio i piaceri
dell’erotismo a consentire lo svilup-
po dell’ Homo erectus , un milione e
Una coppia: solo gli uomini e alcune scimmie si guardano negli occhi.
La posizione più favorevole
L'accoppiamento fra due zebre: la posizione con il maschio
alle spalle è la più naturale e adatta alla procreazione.
Cicogne: l'amore
complicato.
mezzo di anni fa. Nel periodo del
“calore” gli animali danno infatti
segni esteriori che indicano che è
arrivato il momento ideale per la
fecondazione: le gatte urlano, le
scimmie mostrano natiche vermi-
glie. Le femmine dei primi antro-
poidi erano simili alle scimmie e a
quel tempo i loro incontri con l’altro
sesso erano limitati ai giorni in cui
era più probabile l’ovulazione. Per
procurarsi più cibo, e per non esse-
re le sole responsabili dell’alleva-
mento dei cuccioli, avevano biso-
gno di uno stretto legame con il
compagno. Lo scopo lo ottennero
rendendosi disponibili al rapporto
sessuale durante tutto l’anno.
Nascosero l’ estro (cioè il periodo
del “calore”) con tale bravura che
adesso una donna, per riconoscerlo,
ha bisogno di termometri partico-
larmente sensibili e analisi chimi-
che. Il “trucco” successivo fu l’intro-
duzione, durante l’amplesso, della
posizione faccia a faccia. Tra gli ani-
mali quelli che adottano lo stesso
tipo di strategia sono delfini, laman-
tini, lontre marine e scimpanzé
bonobo: tutte specie che, come
l’uomo, hanno il problema di una
prole che per lungo tempo rimane
dipendente dai genitori, e dunque
hanno bisogno che la coppia resti
“salda”.
Focus 14
Focus 15
Comportamento - Le differenze nelle tecniche sessuali fra noi e gli animali non sono poi così profonde né antiche
Il sesso? E' soprattutto conveniente
P erché mai gli animali hanno
I l massimo del piacere lo da il
Nadia Ceschin
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