CILS livello tre C1 giugno 2004 quaderno allievo.doc

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LA FATTORIA DEGLI SCOLARI

 

 

Università per Stranieri di Siena

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Certificazione

di Italiano

come

Lingua Straniera

 

Livello TRE – C1

Giugno 2004


 

 

 

 

 

 

 



Test

di

ascolto

numero delle prove

3

 


Ascolto – Prova n. 1

Ti presentiamo un'intervista radiofonica. Ascolta il testo. Poi completa le seguenti frasi. Scegli una delle quattro proposte di completamento che ti diamo per ogni frase. Alla fine del test di ascolto DEVI SCRIVERE LE TUE SCELTE NEL ‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’. Segna la casella corrispondente alla tua scelta

 

1)     La mostra allestita al museo archeologico di Civitella di Chieti, espone specchi

  1. caratterizzati da disegni originali.
  2. rappresentativi di un’ampia gamma di modelli.
  3. realizzati con materiali pregiati.

D.     utilizzati in set cinematografici.

2)     Secondo Paola Maria Pennetta, curatrice della mostra, una caratteristica dello specchio è che

  1. ha assunto la stessa valenza di significati in culture diverse.
  2. è da sempre considerato nell’immaginario popolare sinonimo di mistero.
  3. varie civiltà, nel corso della storia, gli hanno attribuito un valore divino.
  4. il suo valore simbolico si è evoluto nel tempo.

3)     Paola Maria Pennetta afferma che lo specchio è uno strumento utilizzato

  1. per allargare lo spazio.
  2. per assecondare la vanità femminile.
  3. per creare giochi di luce.
  4. per esorcizzare la paura di invecchiare.

 

4)     La mostra è articolata in sezioni

  1. tematiche.
  2. itineranti.
  3. cronologiche.
  4. multimediali.

5)     La mostra prevede anche

A              delle visite con audioguida.

B              dei momenti interattivi.

C              dei seminari con esperti.

D              delle spiegazioni sul tema.

 

6)     Secondo l’opinione di Maria Paola Pennetta l’aspetto più interessante dello specchio è che

A              costituisce un modo per conoscere la realtà.

B              rappresenta un simbolo di vanità.

C              è un oggetto tipicamente femminile.

D              è visto in maniera diversa da ciascuno di noi.

 

7)     La particolarità dello specchio settecentesco di San Pietroburgo consiste nel fatto che

A              è molto piccolo.

B              è di forma originale.

C              ha una superficie perfetta.

D              ha un cornice raffinata.

 

* Attenzione devi scrivere la risposta giusta nel ‘ foglio delle risposte’

 


Prova n. 2 – Ascolto

 

Ti presentiamo un'intervista radiofonica. Ascolta il testo. Poi completa le seguenti frasi. Scegli una delle quattro proposte di completamento che ti diamo per ogni frase. Alla fine del test di ascolto DEVI SCRIVERE LE TUE SCELTE NEL ‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’. Segna la casella corrispondente alla tua scelta.

 

  1. Enrico Lucherini da bambino giocava con il fratello a

A)    recitare film famosi degli anni Quaranta.

B)    farsi domande sui nomi e sulle caratteristiche degli attori.

C)    indovinare i titoli e i registi dei film più famosi.

D)    fare le imitazioni degli attori dell’epoca.

 

  1. Il padre di Lucherini voleva che il figlio

A)    diventasse dottore in medicina.

B)    studiasse arte drammatica.

C)    lavorasse in ufficio con il fratello.

D)    si occupasse di giornalismo.

 

  1. Enrico Lucherini decise di frequentare l’Accademia di arte drammatica

A)    da subito, perché aveva una grande passione per il teatro.

B)    dopo aver conseguito la laurea in medicina.

C)    mentre frequentava la Facoltà di medicina.

D)    in seguito all’incontro con gli attori di una grande compagnia.

 

  1. Con la compagnia di Rossella Falk e Romolo Valli Lucherini andò in tournée

A)    in Italia.

B)    in Europa.

C)    nell’America del nord.

D)    nell’America del sud.

 

  1. Durante la tournée, Lucherini cominciò ad occuparsi delle pubbliche relazioni

A)    perché non gli piaceva fare l’attore.

B)    in modo abbastanza casuale.

C)    perché aveva paura del pubblico.

D)    per incitamento del regista Patroni Griffi.

 

  1. Enrico Lucherini nel suo nuovo lavoro è stato favorito dal fatto che

A)    conosceva bene l’ambiente teatrale grazie al periodo passato con la compagnia.

B)    andava sempre a mangiare nei ristoranti più rinomati e frequentati di Roma.

C)    era molto amico di alcuni famosi press agent americani.

D)    aveva lavorato per un periodo nello staff dell’attrice Rita Haworth.

 

  1. Secondo Lucherini per fare bene il lavoro dell’ufficio stampa è necessario

A)    divertirsi e capire che cosa incuriosisce il pubblico.

B)    lavorare solo con compagnie importanti.

C)    essere amici di personaggi famosi e importanti.

D)    conoscere bene i copioni degli spettacoli.

 

* Attenzione devi scrivere la risposta giusta nel ‘ foglio delle risposte’


Ascolto – Prova n. 3

 

Ti presentiamo una trasmissione radiofonica. Ascolta il testo. Poi rispondi alle seguenti domande.

 

  1. Qual è l’obiettivo del Premio Socialis?

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  1. Chi sono i promotori del Premio Socialis?

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

  1. Quali requisiti sono richiesti per partecipare al Premio Socialis?

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4.      Che cosa si è verificato nelle strategie delle imprese negli ultimi anni?

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5.      Quali sono le aspettative dei promotori per la II edizione del Premio Socialis?

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6.      Quale premio riceveranno i vincitori?

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Test di

comprensione

della lettura

numero delle prove    tempo a disposizione

                                          3                             1 ora 10 minuti


Comprensione della lettura – Prova n. 1

Leggi attentamente il seguente testo. È un testo divulgativo.

 

“Piccoli amici virtuali” di Vittorino Andreoli, psichiatra e scrittore

 

Sempre più bambini navigano in Internet, per giocare e comunicare con i coetanei. Il rischio, però, è di perdere il contatto con la realtà e di non saper costruire legami profondi. Se si fa confusione tra il mondo concreto e il mondo fantastico, si rischia di finire nella patologia.

Molti bambini navigano per ore e si sentono persi appena un adulto spegne il computer. Sono piccoli Internet-dipendenti, incapaci di orientarsi in un parco giochi, ma abilissimi a districarsi nel mondo del web. Protagonisti di viaggi virtuali lunghi, ma soprattutto solitari. Ed è questo l’aspetto più inquietante: secondo una recente ricerca dell’Università Gregoriana di Roma, infatti, i più giovani fan della rete sono, rispetto ai loro coetanei, molto più inclini alla depressione e molto più in difficoltà nell’intrecciare rapporti umani.

Il mondo virtuale è sempre esistito e ha accompagnato la storia dell’uomo. Nel passato ogni individuo era l’autore di un suo mondo fantastico, che lo aiutava a superare le difficoltà del presente. Adulti e bambini si sentivano protagonisti di favole su misura. Oggi questo mondo virtuale non siamo noi a produrlo, con la nostra mente, ma le nuove tecnologie. Basta entrare in rete per scoprire infinite possibilità di gioco già pronte. Ma anche così, la funzione resta la stessa: fuggire dal quotidiano, troppo difficile da sopportare. Per questo non bisogna demonizzare l’uso del computer, perché trovare una via d’uscita, anche se solo sullo schermo, risponde a un’esigenza profonda dell’animo umano. Il problema è un altro: il significato del rapporto tra realtà virtuale e realtà concreta cambia nel corso della vita. E a questo bisogna prestare molta attenzione.

Ai bambini più piccoli, fino ai 3 anni, bisognerebbe vietare totalmente l’uso del computer. In questa breve fascia d’età, infatti, si costruisce il processo di individuazione – separazione: il bambino acquisisce pian piano la nozione di se stesso, si separa dal corpo della mamma, diventa un adulto autonomo. Impara a riconoscere lo spazio che lo circonda. Ề un periodo molto delicato e un apprendimento difficile. Se si sovrappongono i piani – realtà e fantasia – la crescita viene ostacolata.

A partire dai quattro anni il piccolo comincia ad avere una nozione più precisa del mondo concreto e può, quindi, entrare in contatto con quello fantastico. Ma anche in questo caso è necessario che gli adulti, in primo luogo i genitori, seguano da vicino l’ingresso dei loro figli nei territori dell’immaginazione. Il rischio, infatti, è sempre quello della confusione. Se un bambino piange perché qualcuno gli spegne il televisore o il computer, se si sente perso senza le sue “macchinette” e non riesce neanche a entrare in contatto con la mamma, vuol dire che non è più a suo agio nel mondo reale, e quindi sconfina nella patologia del “bambino televisivo”, che si sente gratificato e felice solo in un mondo che non esiste.

Secondo i pediatri francesi, i piccoli tra i 3 e i 10 anni non dovrebbero stare per più di 2 ore e mezzo al giorno davanti al televisore e al computer. Sono tempi indicativi: un conto è navigare in rete da soli, un altro è farlo con un genitore. I rischi di un’esposizione prolungata sono molto alti, poiché il rapporto che si stabilisce tra un bambino e il computer è di tipo emotivo, non sentimentale. Il sentimento è un rapporto che costruisce e crea sicurezza; l’emozione, come la rabbia e la paura, è la risposta immediata  uno stimolo, qualcosa di improvviso, travolgente, che lascia solo insicurezza. I bambini emotivi non sanno costruire legami affettivi profondi e duraturi; hanno bisogno di sentirsi stimolati, pungolati. Sono fragili e tendono a isolarsi con le loro “macchinette”. Più che depressi, almeno in senso clinico, sono profondamente soli. Hanno tanti amici virtuali e nessuno con cui giocare, litigare, discutere. Non amano la luce, la confusione. Non sanno dare affetto e non ne ricevono. I bambini emotivi sono come burattini, sostenuti solo dall’immaginazione.


Comprensione della lettura – Prova n. 1

 

Le seguenti frasi riguardano il testo che hai letto. Completa le frasi. Scegli una delle quattro proposte di completamento che ti diamo per ogni frase. Quando hai eseguito la prova, DEVI SCRIVERE LE TUE SCELTE NEL ‘FOGLIO DELLE RISPOSTE’. Segna la casella corrispondente alla tua scelta.

 

  1. Secondo un gruppo di studiosi dell’Università Gregoriana di Roma, i bambini che navigano molto a lungo in Internet

a)      soffrono di crisi di disorientamento negli spazi aperti.

b)     tendono a scoraggiarsi di fronte ai primi ostacoli della vita.

c)      ottengono risultati scolastici inferiori rispetto ai loro compagni.

d)      presentano problemi di relazione nei confronti della realtà che li circonda.

2.      ...

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