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ZESTAW 10

ZESTAW 10

1: Moti rivoluzionari tra 1815 – 49

A) MOTI DEL 1820-21

- - Regno delle Due Sicilie

PROMOTORI: i carbonari (tra i quali Spicca­no i tenenti Morelli e Silvati) e il gene­rale murattiano Guglielmo Pepe.

PROGRAMMA: vogliono una costituzione; in Sicilia il moto assume carat­tere separatista.

RISULTATI:

- il re Ferdinando I è costretto, nel luglio del 1820 a concedere una Costituzione analoga a quella spagnola del 1812:

- si forma un governo liberale con preva­lenza di moderati burattini;

- viene eletto il Parlamento, anch’esso a prevalenza murattiana;

- sorgono gravi contrasti tra murattiani e democratici;

- il governo è costretto alla repressione armata del moto separatista siciliano.

REAZIONE:

- al Congresso di Lubiana (1821) viene invitato anche Ferdinando I,

- l‘Austria interviene nel marzo 1821 e ab­batte il regime Costituzionale.

B) I MOTI DEL 1831

PROMOTORI: carbonari, liberali, più nu­merosi che nel 1820-21, moderati. PROGRAMMI: a differenza dei moti del ‘20-‘21, che chiedevano per lo più garanzie costituzionali, ora gli obiettivi sono più radicali:

- deposizione dei sovrani assoluti,

- formazione di uno Stato unItario in Italia.

RISULTATI:

- insurrezione a Modena e, quindi, a Parma, Bologna, Romagna e in altre zone dello Stato Pontificio;

- proclamazione delle Province Unite Italiane;

- intervento militare e repressione dell’Au­stria;

- neanche in questo caso la Francia si oppone all’intervento austriaco, contra­riamente a quanto lasciava supporre il principio del non intervento, proclamato da Luigi Filippo.

C) tentativi insur­rezionali organizzati da Mazzini: in Piemonte e Liguria (‘33), in Savoia (’34);

- d’ispirazione mazziniana: nel Lombardo­-Veneto (‘35), a Bologna (‘43), e Cosen­za, ad opera dei fratelli Bandiera (’44), a Rimini (’45).

Il fallimento dei moti mazziniani favorisce l’affermarsi delle proposte liberal-moderate.

D) MOTI DEL 1848-49

-- La Sicilia

         molto trascurata economicamente dal re. Si vogliono separare dallo stato napoletano. Preparata da mazziniano,un esule piemontese La Masa che era di origine siciliana. Lo scopo – staccarsi dal regno, la costituzione.

         11.01.1848 – scoppia la rivoluzione a Palermo

         si forma un governo provvisorio il re reagisce il 29.01.1848 emana il decreto che istituisce un nuovo regime costituzionale. Il re decide di attingere alla costituzione francese

         I siciliani volevano la costituzione che gli inglesi gli diedero nel 1812(garantiva l’autonomia alla Sicilia).

         Dalla II metà del 1848 cambia la politica del re. I Siciliani già presentivano questa sconfitta. Il re manda i suoi soldati contro i Siciliani per riavere pieni poteri sull’isola. Ludwik Mierosławski – comandante supremo delle forze siciliane. Combattimenti molto duri. Era un’impresa fallita,forze impari. Il re procedette verso i bombardamenti. Nei primi mesi di 1849 il re riaveva il potere su tutta l’isola

-- Lombardia

-          18.03.1848 – 5 giornate di Milano. I milanesi dall’inizio del 1848 si organizzano per la rivoluzione contro l’Austria. Per non pagare le tasse sul tabacco smettono di fumare.Lo sciopero del sigaro – periodo natalizio 47, gennaio 48. Gli italiani boicottano anche La Scala(spettacoli tedeschi e austriaci). Poi c’è la dimissione di Metternich e scoppia la rivolta. I milanesi fanno 1700 barricate, ci furono centinaia di morti ogni giorno. Dura 5 giornate e gli austriaci abbandonano la città. Ma la Lombardia non è ancora libera. A Milano si forma il governo provvisorio con a capo il conte Gabrio Casati – patriota, era il capo di municipio milanese. Come controcorrente ha Carlo Cattaneo. Casati – manderà una dopo l’altra le lettere a Torino chiedendo il soccorso,mentre Cattaneo odiava con tutto il cuore Carlo Alberto.

 

 

-- Piemonte

Marzo 1848 Carlo Alberto dichiara guerra all’Austria; ciascuna delle regioni manda le sue truppe; all’inizio viancono qualche battaglia importante ma poi perdono – mentre Carlo Alberto si occupa dei plebisciti sulla fusione al Piemonte, Radecki si prepara e lo sconfigge in maggio a Vicenza; una sconfitta tremenda, tutti si incolpano a vicenda. Vogliono riprendere la guerra ma manca il capo del comando; ricorrono a uno straniero – W.Chrzanowski il quale però non conosce né lingua né terreno; una sconfitta ancora peggiore a Novarra: 24 III 1849. Carlo Alberto abdica a favore di Vittorio Emanuele II che porterà all’unificazione d’Italia.

4: Regno d’Italia – data di proclamazione

17 III 1861

 

 

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