Dizionario GEOGRAFIICO FIISIICO STORIICO della Toscana vol_II.pdf

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DIZIONARIO
GEOGRAFICO FISICO STORICO
DELLA TOSCANA
DIZIO NARIO
GEOGRAFICO FISICO STORICO
DELLA TOSCANA
CONTENENTE LA DESCRIZIONE
DI TUTTI I LUOGHI DEL GRANDUCATO
DUCATO DI LUCCA
GARFAGNANA E LUNIGIANA
COMPILATO
Da Emanuele Repetti
SOCIO ORDINARIO
DELL'I. e R. ACCADEMIA DEI GEORGOFILI
e di varie altre
VOLUME SECONDO
FIRENZE
PRESSO L'AUTORE E EDITORE
COI TIPI DI A. TOFANI
1835
AVVERTIMENTO
La generosa ed obbligante indulgenza del Pubblico elargita al primo volume di questo
DIZIONARIO GEOGRAFICO FISICO STORICO mi sprona a manifestare al benevolo Lettore in
generale, ed in special modo ai cortesi signori Associati i sentimenti della mia eterna riconoscenza,
e a rinuovare la solenne protesta di continuare col solito ed anche maggior zelo le mie cure, perché
il resto dell’Opera rendasi sempre meno indegno di sì gentile favore.
E gentile infatti debbo dirlo, quando penso che contemporaneamente alla mia impresa facevansi di
ragione pubblica quelle di tanti chiari ingegni toscani in andar raccogliendo doviziosa suppellettile
di fatti illustranti la storia fisica, economica e civile di questa classica provincia italiana.
Né potrei senza taccia d’ingrato nascondere, che di molto conforto mi fu una consimile
cooperazione. Inoltre debbo singolari obblighi ai diligenti lavori statistici preparati dal chiar. Sig.
Gaetano Gasbarri capo dello Stato Civile del gran Ducato; agli spogli di documenti degli Archivi
pubblici di Siena con tanta solerzia riuniti dal sig. Ettore Romagnoli; ed a quanto l’onorevole sig.
dott. Giovanni Battista Magini facea tesoro per quello che concerne il confronto statistico fra le tre
epoche costantemente notate nel mio DIZIONARIO sotto ogni Comunità del Gran Ducato.
Ma così citando questi soli personaggi non intendo negare il tributo della mia riconoscenza a tanti
altri, i quali con generosa cortesia mi favorirono molte importanti notizie storiche ed economiche
non meno del territorio riunito del Gran Ducato, che dello Stato Lucchese, della Garfagnana e
della Lunigiana.
Rispetto poi al numero de’fascicoli di cadaun volume, se mai oltrepassa quello enunciato nel
manifesto, i signori Associati ne troveranno la ragione e l’apologia nel grazioso animo loro, del
pari che nel desiderio del mio a far cosa che fosse meno indegna di essi. Io ho dovuto estendermi
più di quello che non avrei voluto fare, il meglio che da me si potesse, la descrizione del territorio
di ciascheduna comunità, e la storia dei loro capoluoghi; sia perché quella e questa rimanevan
desiderate; sia perché in alcune di esse volevasi rettificare molti fatti politici, o svisati o taciuti da
scrittori posteriori all’età in cui tali avvenimenti accaddero, e che furono da me non senza lunga e
penosa assiduità svolti dalle pergamene originali, o dagli spogli degli Archivi, e più che altrove dal
doviziosissimo R. Diplomatico di Firenze.
Finalmente rinnovo la preghiera a tutti quelli che amano il suolo natìo e le glorie patrie, di volermi
prestare il loro favore nella malagevole mia impresa, essendomi cortesi di notizie e di correzioni,
acciò divenga meno imperfetto quanto feci, e più soddisfacente quanto mi resta da fare.
DIZIONARIO
GEOG R AF IC O F ISICO STOR ICO
DELLA TOSCANA
D
DALLI nella Valle superiore del Serchio in Garfagnana.
Due casali, Dalli di Sopra e Dalli di Sotto , con una
parrocchia (SS. Ippolito e Cassiano), esistono nel piviere
di Piazza, Comunità e 2 in 3 miglia a settentrione-
maestrale di Sillano, Giurisdizione di Camporgiano,
Diocesi di Massa ducale, già di Luni-Sarzana, Ducato di
Modena.
Risiedono entrambi questi casali sul fianco meridionale
dell’Appennino fra l’ Alpe di Mommio e l’ Alpe Faggiola
di Sillano, alla destra del torrente Dalli; il quale dopo
essersi accoppiato a quello detto Soraggio dà origine al
ramo sinistro del fiume Serchio.
Fu questo paese signoria di alcuni valvassori denominati
nobili di Dalli, stati feudatarj della contessa Matilde.
Erano essi consorti dei marchesi Malaspina, siccome
apparisce da due istrumenti di divisione dei feudi, sotto
gli anni 1221 e 1289, fra quei marchesi e i nobili di
Gragnana, di Castelvecchio e di Dalli in Garfagnana.
Questi ultimi dinasti, sotto il governo di Castruccio,
vennero espulsi dai loro feudi e dalla Garfagnana; dove
però ricomparvero appena estinto quel capitano,
ritornando ai loro possessi di Dalli , da prima come
fuoriusciti e nemici, poscia come sudditi e fedeli della
Repubblica di Lucca; in guisa che, nel 1369, per
deliberazione degli anziani lucchesi, fu a quei nobili
confermata la signoria del castello e rocca di Dalli , con
titolo di luogotenenti della Repubblica. La quale rocca nel
1369, venne improvvisamente assalita da una mano di
armati condotti da Giovanni da Castiglione, istigato
dall’Appiani di Pisa. Ricuperata la rocca poco dopo dai
Lucchesi, venne per ordine della Repubblica bentosto
demolita.
La parrocchia de’SS. Ippolito e Cassiano a Dalli conta
404 abitanti, dei quali 235 sono in Dalli di Sopra e 169 in
Dalli di Sotto .
Giurisdizione, Diocesi e Compartimento e 2 miglia a
maestrale di Siena.
È posta la sua chiesa sulla strada R. romana fuori di porta
Camollia sopra un alto piano fra Fontebecci e l’osteria del
Ceppo , fra la valle dell’Arbia di cui è tributario il
torrentello Tressa che nasce sotto il fianco australe di S.
Dalmazio, e la Valle superiore dell’Elsa, dove si getta il
torrente Staggia che raccoglie le acque della Carpella
sulla pendice settentrionale di S. Dalmazio.
Il comunello di S. Dalmazio nei primi secoli della
Repubblica senese aveva il suo sindaco, abolito prima del
1400.
Questa chiesa di cui trovansi memorie sino dal 1347, era
cappella dopendente dal parroco d’Uopini, situata in
luogo solitario prima che fosse aperta (anno 1759)
l’attuale strada R. romana, abbandonando l’antica che
passava per Uopini e le Badesse sino a Castiglioncello,
dove si univa alla strada moderna postale.
La soppressa badia a Quarto de’monaci Cistercensi, sino
al 1773 alienata ai particolari, è compresa nella cura di S.
Dalmazio.
La parrocchia di S. Dalmazio conta 440 abitanti.
DALMAZIO (S.) in Val di Cecina. – Vedere CASTEL S.
DALMAZIO.
DALMAZIO ( S. ) nel Val d’Arno inferiore. Chiesa che fu a
piè del poggio di S. Maria a Monte, nota unicamente nella
storia della Toscana per un congresso ivi tenuto
nell’aprile del 1248 ad oggetto di stabilire una lega fra
varie Comunità, conti e altri nobili raccomandati delle
città di Pisa, di Lucca, di Volterra e di altre terre della
Toscana.
DALMAZIO (S.) nelle Masse di Città presso Siena.
Contrada che porta il titolo della sua parrocchiale, nella
Vicaria di Cassiano nelle Masse, Comunità predetta,
DAMA (S. LORENZO A) nel Val d’Arno casentinese.
Casale e parrocchia nel piviere Comunità e circa 3 miglia
a ponente di Chiusi casentinese, Giurisdizione di Poppi,
Diocesi e Compartimento di Arezzo.
É posto sul fianco settentrionale dei poggi che
stendendosi dall’Alvernia e da Chiusi fra il Corsalone e la
Rassina, sulla destra della strada provinciale che da
Bibbiena per l’Alvernia guida in Val Tiberina.
La parrocchia di S. Lorenzo a Dama conta 280 abitanti.
Comunità Giurisdizione e circa 1 e 1/2 a maestrale di
Calice, Diocesi di Pontremoli, già di Luni-Sarzana,
Compartimento di Pisa. – Vedere BORSEDA.
DEBICO in Val di Magra. Casale e parrocchia (S.
Andrea) nella Comunità Giurisdizione e circa miglia 2 a
ostro di Fivizzano, Diocesi di Pontremoli, già di Luni-
Sarzana, Compartimento di Pisa.
É situato in valle alla ( ERRATA: destra) sinistra del fiume
Rosaro , e la sua parrocchia conta una popolazione di 106
abitanti.
DAME (S. PIETRO A) in Val Tiberina. Casale e
parrocchia della così detta Villa d’Acquaviva nel piviere
di S. marco a Poggioni, Comunità giurisdizione diocesi e
circa 9 miglia a grecale di Cortona, Compartimento di
Arezzo.
Risiede in costa sulla pendice orientale dei poggi che
stendonsi fra il valloncello del Nestore , e quello della
Minimella , i quali formano contrafforte al dorso del
monte cortonese, denominato l’ Alta di S. Egidio .
Ebbe il titolo di Dame in Acquaviva da un rio che
percorre un breve canale, detto Valle Dame , innanzi di
gettarsi nel torrente Minimella , che è uno dei tributarj del
famoso fiume di Roma.
La parrocchia di S. Pietro a Dame comprende la villa di
Acquaviva e quella di Ranza che ha un oratorio (SS.
Biagio e Giovanni Battista) fondato nel principio del
secolo XVI, nel quale esisteva un quadro dipinto dal
cavalier Pietro Berrettini, prima che fosse trasportato nel
secolo decorso nel museo Corazzi a Cortona.
La parrocchia di S. Pietro a Dame conta 311 abitanti.
DECCIANO o DICCIANO ( Decianum ) in Val Tiberina.
Due borgate (Decciano e Tifi) nella stessa parrocchia di S.
Maria, già Badia a Decciano, nel piviere, Comunità e
circa 2 miglia a ponente-libeccio di caprese, Giurisdizione
della Pieve S. Stefano, Diocesi di Sansepolcro, già di
Città di Castello, Compartimento di Arezzo.
Sono due borgate situate alla sinistra della fiumana
Singerna : Tifi più in alto è a ponente, Dicciano, più in
basso è a libeccio del Castello di Caprese.
Furono entrambi casali posseduti sino dal secolo XI dai
conti di Montauto e di Galbino, poiché nel 1081 era abate
del monastero di Dicciano uno di quei patroni (Pietro di
Ranieri di Galbino), a favore del quale due suoi fratelli
rinunziarono i loro diritti di giuspadronato, tanto su
quella, quanto sopra altre chiese dei distretti di caprese e
di Anghiari. – Vedere BADIA A DECCIANO E TIFI.
La parrocchia di S. Maria a Decciano e Tifi conta 179
abitanti.
DAME (VALLE) nei Monti cortonesi. – Vedere DAME
(S. PIETRO a).
DANCIANO in Val di Pierle. Castelluccio nella cura
della pieve di S. Donnino, la cui antica chiesa è situata a
piè del poggio omonimo. Danciano costituiva uno dei
Terzi della soppressa Comunità di Val di Pierle. – Vedere
DONNINO (S.) in Val di Pierle.
DECCIO nella Valle del Serchio. Vico con parrocchia (S.
Frediano) nella contrada e piviere di Brancoli, detto
perciò Brancoli Deccio , Comunità giurisdizione Diocesi e
Ducato di Lucca, dalla quale città Deccio è 7 miglia a
settentrione.
La sua chiesa è situata alla sinistra del Serchio fra il ponte
a Moriano e quello di Decimo, lungo la strada maestra
che guida ai bagni di Lucca e in Garfagnana. – Vedere
BRANCOLI.
La parrocchia di S. Frediano a Deccio conta 191 abitanti.
DARBIA o DABBIA in Val di magra. Vico compreso
nella cura della pieve dei SS. Ippolito e Cassiano, nella
Comunità giurisdizione e 2 miglia circa a scirocco di
Bagnone, Diocesi di Pontremoli, già di Luni-Sarzana,
Compartimento di Pisa.
Fu una delle ville dei marchesi Malaspina di Bagnone, nel
1471 incorporata con quest’ultimo castello nella
Repubblica fiorentina. Vedere BAGNONE.
Non è da dire se a questo piuttosto che ad altro luogo
della Lunigiana riferire volesse il vico Abbia rammentato
nella fondazione della badia dell’Aulla fatta nell’884,
allorché dal marchese Adalberto di Toscana furono
assegnati beni posti in quella sua villa di Lunigiana;
comecché il nome di Dabbia offra più verosimiglianza
che quello della villa di Arlia sopra Fivizzano, già da noi
a tal uopo segnalata. – Vedere ARLIA.
DECCIO e CERRETOLI in Garfagnana nella Valle
superiore del Serchio. Due borgate che danno il nome alla
parrocchia di S. Andrea a Cerretoli , nel piviere e circa 2
miglia a libeccio della Pieve Fosciana, Comunità
Giurisdizione e circa un miglio a ponente di Castelnuovo,
Diocesi di Massa ducale, già di Lucca, Ducato di Modena.
Le ville di Deccio e Cerretoli sono situate in collina alla
destra del fiume Serchio fra Castelnuovo, Rontano, Colli
e Antisciana.
La parrocchia di S. Andrea a Cerretoli conta 236 abitanti.
DECIMO (S. CASCIANO A) in Val di Greve. – Vedere
SAN CASCIANO in Val di Greve.
DEBEDUSE, e DOBEDUSE in Val di Vara. Vico di
poche case nella parrocchia di S. Giovanni di Borseda ,
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