Dizionario GEOGRAFIICO FIISIICO STORIICO della Toscana vol_V.pdf

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DIZIONARIO
GEOGRAFICO FISICO STORICO
DELLA TOSCANA
DIZIO NARIO
GEOGRAFICO FISICO STORICO
DELLA TOSCANA
CONTENENTE LA DESCRIZIONE
DI TUTTI I LUOGHI DEL GRANDUCATO
DUCATO DI LUCCA
GARFAGNANA E LUNIGIANA
COMPILATO
Da Emanuele Repetti
SOCIO ORDINARIO
DELL'I. e R. ACCADEMIA DEI GEORGOFILI
e di varie altre
VOLUME QUINTO
FIRENZE
PRESSO L'AUTORE E EDITORE
COI TIPI DI GIOVANNI MAZZONI
1843
DIZIONARIO
GEOG R AF IC O F ISICO STOR ICO
DELLA TOSCANA
S
SACCIONE (S. AGATA A), nel Val d'Arno aretino. –
Piccolo Casale con chiesa parrocchiale nel piviere di S.
Eugenia al Bagnoro, Comunità Giurisdizione Diocesi
Compartimento e circa 4 miglia toscane a ostro-scirocco
di Arezzo.
Risiede in monte sul fianco settentrionale del poggio di
Lignano a ponente della nuova strada regia dell'Adriatico,
o di Urbino. – Vedere AGATA (S.) A SACCIONE, la
quale parrocchia nel 1833 contava soli 89 abitanti.
campestre ad uso di villa signorile che in lingua
longobarda appellavasi Sala , nome restato tuttora a varii
luoghi e casali dellaToscana; tali sono i seguenti: SALA
nel Val d’Arno casentinese, SALA DI BROZZI nel Val
d’Arno sotto Firenze, SALA DI CALCINAJA nel Val
d’Arno pisano, SALA nella Valle dell'Elsa, SALA DI
GARFAGNANA, già SALA DEL VESCOVO nella Valle
superiore del Serchio, SALA DI LARI nella vallecola
della Cascina, SALA DI SANTA LUCE in Val di Fine
nelle Colline superiori pisane, SALA DI
PIETRASANTA , SALA VECCHIA DI VERSILIA ,
CASALE DI SALA FUORI DI PORTA LUCCHESE
nella Valle dell'Ombrone pistojese, SALETTA DIETRO
FIESOLE (già SALA) nel valloncello del Mugnone,
SALETTA (già SALETTO ) nella Val d’Era, SALETTO DI
VELLANO in Val di Nievole, SALETTO DI FAUGLIA in
Val di Tora
SAGGINALE in Val di Sieve. – Borghetto di poche case
che diede il nome ad un antico ponte di pietra e ad un
ospedale di pellegrini posti entrambi sull'antica strada
romana che da Arezzo per la via Cassia conduceva a
Bologna. – Vi resta un'oratorio (S. Biagio) nel popolo
della pieve di S. Cresci in Valcava, Comunità
Giurisdizione e circa due miglia toscane a scirocco del
Borgo S. Lorenzo, Diocesi e Compartimento di Firenze. –
Vedere SIEVE fiume e VIACASSIA.
È noto questo luogo per le sue fornaci di terra cotta. –
Rispetto poi al ponte che costà fra Vicchio ed il Borgo S.
Lorenzo attraversa la fiumana della Sieve, esso era di
materiale anche nei secoli della Repubblica Fiorentina,
mentre quello dirimpetto al Borgo S. Lorenzo fu rifatto di
legname per provvisione della Signoria del 27 luglio
1347. – (GAYE, Carteggio ined. di Artisti T.I. Append.
II.)
SALA nel Val d’Arno casentinese. – Casale da cui prese
il vocabolo la chiesa parrocchiale di S. Lorenzo a Sala, al
cui parroco fu assegnata porzione del soppresso popolo di
Gricciano nel piviere di Romena, Comu nità Giurisdizione
e circa 3 miglia toscane a settentrione-maestrale di Poppi,
Diocesi di Fiesole, Compartimento di Arezzo.
La sua chiesa risiede sulla ripa sinisira dell'Arno alla
confluenza del botro di Ponte lungo la strada maestra che
da Pratovecchio va a congiungersi con quella provinciale
casentinese poco sopra la contrada di Campaldino.
Varie carte della Badia di S. Fedele a Poppi, ossia a
Strumi, citano cotesto Casale di Sala e la sua chiesa
meschina con meschinissima canonica tartassata dalle
piene dell'Arno che le passa di fianco e dal botro, di
Ponte , che senza ponte scorre alle sue spalle.
Nel catalogo delle chiese della diocesi fiesolana
compilato nel l299, per quanto a Sala fino d'allora
esistesse una chiesa (S. Ilario), essa non era parrocchiale;
quindi è che la sua contrada non figura nella statistica del
1551 data all' Articolo POPPI Comunità .
Anche cotesta bicocca di Sala fu compresa fra le ville e
castelletti confermati in feudo da Federigo II ai conti
Guidi del ramo di Battifolle.
SAJACCIO (S. MARTINO AL) nella Valle del Savio in
Romagna. – Casale la cui chiesa parrocchiale è compresa
nella Comunità e Giurisdizione di Bagno, da cui resta
circa 6 miglia toscane a grecale, nella Diocesi di Sarsina,
Compartimento di Firenze.
Risiede in valle a cavaliere della ripa sinistra del fiume
Savio dirimpetto alla chiesa di Selva Piana.
La sua parrocchia nel 1833 cootava 126 abitanti.
SALA, SALETTA, SALETTO, SALISSINA, ecc. –
Nomi tutti di origine longobarda indicanti un resedio
Nel 1833, cioè 53 anni dopo essere stata soppressa la cura
di S. Maria a Gricciano, e repartito il suo popolo fra le tre
cure di Brenda , di Sala e di Poppiena , la parrocchia di S.
I.orenzo a Sala contava 194 abitanti.
SALA, ora SALETTA sulle spalle del poggio di
FIESOLE nella vallecola del Mugnone. – Vedere
SALETTA dietro FIESOLE.
SALA DI BROZZI nel Val d’Arno sotto Firenze. –
Contrada che ha lasciato il vocabolo ad un popolo (S.
Lucia alla Sala ) nella Comunità e appena mezzo miglio a
scirocco dalla pieve di S. Martino a Brozzi, Giurisdizione
di Sesto, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Risiede in pianura sulla strada che attraversa da ostro a
settentrione il borgo orientale di Brozzi, di cui il popolo
della Sala abbraccia la maggiore porzione.
La memoria più antica di questa Sala mi sembra quella
registrata in una scrittura dell'anno 1058, rogata in Firenze
a dì 20 settembre con la quale donna Teberga del fu Azzo ,
chiamato Alberto , e moglie di Rolando figlio che fu di
altro Azzo , offrì alla canonica della cattedrale fiorentina
tre poderi, uno de'quali situato a Sala , l' altro a Limite el il
terzo in Piscina , tutti tre compresi nel piviere di S.
Martino a Brozzi. – (LAMI, Mon. Eccl. Flor . pag. 938).
Fu creduto da alcuni che costà fosse quel monastero di
donne indicato all' Articolo QUARACCHII, stato
soppresso nel 1316, nel cui popolo era compreso sotto il
piviere di S. Stefano in Pane, mentre la chiesa di S. Lucia
alla Sala fino dal secolo XIII e stata sempre suffraganea
della pieve di Brozzi.
Lo stesso Lami ( Oper . cit .) produsse copia di altra
donazione del 19 agosto 1079 fatta allo stesso capitolo
fiorentino consistente in tre predj, posti nei luoghi
denominati Commoro , (forse Sanmoro ) Sala e Limite .
Anche un documento del 31 dicembre 1381 rogato nel
popolo di S. Maria a Verzaja fuori delle mura di Firenze,
e relativo alla nomina di un mondualdo o tutore assegnato
alla vedova di Segno di Giannino del popolo di S. Lucia
alla Sala . – (ARCH. DIPL. FIOR., Opera di S. Jacopo di
Pistoja .)
Un altro luogo di Sala esisteva sulla oppposta ripa
dell'Arno vicino alla bocca di Greve, ed era quella Sala
presso la chiesa di S. Bartolommeo a Cintoja di cui
trovasi commemorazione in una carta del 24 febbrajo
1208 riportata dallo stesso Lami. – ( Oper. cit. pag, 1452.)
La parrocchia di S. Lucia alla Sala nel 1833 contava 436
abitanti.
SALA nella Valle dell'Elsa. – Casale con chiesa
parrocchiale (S. Bartolommeo) nel piviere, Comunità
Giurisdizione e circa due miglia toscane a maestrale di
Castel Fiorentino, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Trovasi alla base occidentale dei colli che scorrono da
Monte Rappoli sopra Castel Fiorentino sulla ripa destra
dell'Elsa presso la strada regia postale detta la Traversa
Livornese , già Via Francesca .
Il parroco della chiesa di S. Bartolommeo alla Sala nel
1286 assistè al sinodo del clero fiorentino adunato nella
cattedrale per assegnare la colletta ecclesiastica da pagarsi
alla S. Sede.
La parrocchia di S. Bartolommeo alla Sala è di padronato
delle fa miglie Riccardi ed eredi del senatore Venturi.
Essa nel 1833 noverava 148 abitanti.
SALA DI GARFAGNANA, già SALA DEL VESCOVO
nella Valle superiore del Serchio. – Fortilizio ridotto a
villa signorile nel punto più pittorico della Garfagnana
alta, parrocchia e Comunità di Piazza, Giurisdizione e
circa due miglia toscane a maestrale di Camporgiano,
Diocesi di Massa Ducale, già di Luni-Sarzana, Ducato di
Modena.
Risiede sopra la cupola di un poggetto isolato, a piè del
quale si congiungono i due rami superiori del Serchio,
quello cioè di Soraggio , e l'altro di S. Michele , ossia di
Minucciano .
Ebbe nome di Sala del Vescovo , perchè questa villa sino
dal secolo VIII fu signoria di Walprando vescovo di
Lucca figlio del duca Walperto, il quale lasciò per
testamento alla mensa vesovile lucchese, fra gli altri beni
che possedeva nella Garfagnana alta, la sua villa di Sala .
Che cotesta Sala , ossia reseio campestre, nel secolo IX
fosse ridotta ad una misera abitazione lo dichiara una
scrittura del 3 aprile 883 pubblicata nel Vol. V.P. II delle
Memorie Lucch . È un atto di enfiteusi fatto da Gherardo
vescovo di Lucca in favore di Cunimundo, di un casalino
con terre annesse dove fu una casa con corte dominicale
et modo ibidem capanna esse videtur, in loco ubi dicitur
ad Sala, finibus Garfaniense ecc . con l'obbligo di recare
all' episcopio di Lucca l'annuo censo di soldi 8 di argento.
Vedere PIAZZA e SALA.
SALA DI CALCINAJA nel Val d’Arno pisano. – Casale
perduto dove fu una chiesa ( S. Andrea ) nel piviere e
Comunità di Calcinaja, Giurisdizione di Vico Pisano,
Diocesi e Compartimento di Pisa.
Questo luogo con la chiesa di S. Andrea alla Sala è
rammentato nella bolla concistoriale dal Pontefice
Celestino III diretta li 13 novembre del 1193 a Guido
pievano di Calcinaja, il qual luogo probabilmente
corrisponde alla contrada che poi si disse di S. Andrea a
Lupeta . – Vedere CALCINAJAnel Val d’Arno pisano.
SALA DI LARI nella vallecola della Cascina – Casale
che fa parte del popolo di S. Lorenzo a Usigliano, nella
Comunità Giurisdizione e circa un miglio toscano a ostro
di Lari, Diocesi di San Miniato, già di Lucca,
Compartimento di Pisa.
SALA DEL DUCA ALLONE in Maremma. – Vedere
BOLGHERI.
SALA DI SANTA LUCE in Val di Fine nelle Colline
superiori pisane. – Casale o villa perduta che fu nel
popolo e Comunità di Santa Luce, Giurisdizione di Lari,
Diocesi e Compartimento di Pisa.
Appella a cotesta Sala una delle più antiche memorie
della pieve di Santa Luce, siccome è quella di un
istrumento scritto in Lucca li 18 maggio dell'anno 877,
col quale Tendicio del fu Teudelgrimo ricevè ad enfiteusi
dal vescovo di Pisa la metà di una tenuta dominicale posta
nei coufini delle Colline pisane in luogo detto Sala di
Tacaldo presso la chiesa battesimale di S. Angelo. –
Vedere SANTA LUCE. – (MURATORI, Ant. M. Aevi T.
III.)
Da questo luogo, che fu un comunello, presero il
vocabolo le monache di Sala dentro la città di Pistoja,
forse perchè esse ebbero origine di qua dove possedevano
molti beni. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte del Monastero
di Sala. )
SALARCO torrente in Val di Chiana. – Vedere
CHIANA, e MONTEPULCIANO Comunità .
SALA presso LIVORNO. – Vedere LIVORNO.
SALARICO DI PORTA LUCCHESE nella Valle
dell’Ombrone pistojese. – Vedere SCALARI .
SALA MARTANA, o SALAMARTANA , e SALA NUOVA . –
Vedere FUCECCHIO.
SALCIO (S. GIUSTO IN) del Chianti nella Val d’Arbia.
– Pieve antica con l'annesso di Livornano , già sotto la
Comunità Giurisdizione e circa miglia toscane 1 e 1/2 a
ostro di Radda, ma dopo l'anno 1833 assegnata alla
Comunità di Gajole, nella Diocesi di Fiesole,
Compartimento di Siene.
Risiede in colle fra Radda e la pieve di S. Polo in Rosso
alla sinistra del borro della Piscina detta di S. Giusto .
Una delle memorie più antiche di questa pieve mi sembra
quella di un istrumento del 26 maggio l020 relativo alla
vendita di varj beni situati nei pivieri di S. Donato a
Calenzano, S. Stefano a Campi, S. Pancrazio a
Lucignano, o in Val di Pesa, S. Pietro in Bossolo, S.
Appiano, S. Donato in Poggio, S. Maria Novella e S.
Giusto in Salcio. – (LAMI, Mon. Eccl. Flor . pag. 1408).
Molte membrane appartenute alla Badia di Coltibuono
fanno menzione di cotesta chiesa plebana fino dal secolo
XI.
Nel 26 aprile del 1258 il pievano di S. Giusto in Salcio,
previa licenza di Mainetto vescovo di Fiesole, confermò
in rettore della chiesa di S. Andrea a Livornano un prete
canonico della sua pieve. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte
dell’Opera di S. Jacopo di Pistoja e della Badia di
Passignano .)
Essa fu data in commenda dal Pontefice Giovanni XXII a
Fra Simone Saltarelli Arcivescovo di Pisa. – Nella stessa
guisa fu concessa nel 1517 dal Pontefice Leone X a
Filippo di Benedetto Buondelmonti canonico fiorentino; e
15 anni dopo da Clemente VII venne assegnata ad altro
canonico fiorentino Boccaccio di Pietro Alamanni.
Il piviere di S. Giusto in Salcio nel 1299 cotava le sei
chiese succursali seguenti: 1.° S. Niccolò a Radda ; 2.° S.
Andrea a Livornano , o Livurnano (riunita alla pieve); 3.°
S. Maria in Colle (monastero soppresso ora detto la
Badiola); 4.° S. Niccolò al Trebbio (soppresso); 5.° S.
Martino delle Selve (idem); 6.° S. Cristina alla Villa , già
appellata a Radda (esistente).
Nel 1415 sono notate nello Statuto fiorentino sotto il
piviere di S. Giusto in Salcio le chiese qui appresso: 1.° S.
Niccolò a Radda ; 2.° S. Andrea a Livornano ; 3.° S.
Niccolò al Trebbio ; 4.° S. Martino delle Selve ; 5.° S.
Giovanni a Castiglione (ignota); 6.° S. Maria del Prato
(forse il monastero di S. Maria in Colle ).
Attualmente il piviere predetto si limita alle seguenti
quattro parrocchie: 1.° Pieve di S. Giusto in Salcio ; 2.° S.
Niccolò a Radda ; 3.° S. Cristina alla Villa ; 4.° S. Lorenzo
a Tregole , con gli annessi di S. Niccolò al Trebbio e della
SALA DI PIETRASANTA. – Casale che diede il titolo a
due chiese (S. Niccolò e S. Giusto) nel piviere di S.
Felicita in Val di Castello, Comunità e Giurisdizione di
Pietrasanta, Diocesi di Pisa già di Lucca, Compartimento
di Pisa.
La chiesa di S. Niccolò di Sala esiste tuttora dentro la città
di Pietrasanta, mentre, resta vicina alle sue mura orientali
l'altra chiesuola di S. Giusto che furono entrambe filiali
della pieve di S. Felicita in Valdi Castello siccome lo
dichiara il catalogo del 1260 delle chiese della diocesi
lucchese. Anche nel l220 i consoli di Sala assisterono a
un giudizio tenuto costà contro un rettare della chiesa di
Retignano dello stesso piviere. Il qual luogo di Retiniano
ivi si dichiara situato presso Sala Vetitia , forse il Sala
vecchia.–Vedere l’Articolo seguente .
Anche due carte della Primaziale di Pisa del primo
febbraio 1279 fanno menzione di un tal Guglielmo da
Sala di Versilia figlio che fu di Corso e di Donna
Contessa abitante in Pietrasanta
SALA VECCHIA DI VERSILIA . – Casale perduto nella
Comuntià e Giurisdizione di Seravezza, Diocesi di Pisa,
già di Lucca, Compartimento pisano.
Diversi atti piubblici luccchesi rammentano questa Sala
vecchia fino dal secolo IX. – Vedere MONTE ROTARI,
MONTE PETRI e RETIGNANO. – Riferisce a cotesto
luogo un atto d'investitura fatto nel 1142 in favore del
Comune di Lucca da Uguccione e Veltro signori della
Versilia, i quali cederono a quel Comune la giurisdizione
libera sulla metà dei loro dominj di Corvaja, a partire da
Sala vecchia nel monte sino al piano della Versilia. –
(PTOLOM. Annal. Lucens .)
SALA (CASALE DI) FUORI DI PORTA LUCCHESE
nella Valle dell'Ombrone pistojese. – Casale nel popolo di
S. Maria Maggiore a Vico Faro, Comunità e circa un
miglio toscano a ponente-maestrale di Porta Lucchese,
Giurisdizione e Diocesi di Pistoja, Compartimento di
Firenze.
Trovo rammentata la Sala di Porta Lucchese in una carta
del 18 ottobre 1262 fra quelle dell'Opera di S. Jacopo di
Pistoja.
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