Monteverdi - Madrygały - teksty, księga 2 (8).pdf

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Claudio Monteverdi: Libro II
Claudio Monteverdi: Libro II
Libro secondo de madrigali (1590)
A 5 voci.
In Venetia Appresso Alessandro Rauerij.
1. Non si levav'ancor l'alba novella
2. Bevea Fillide mia
3. Dolcissimi legami di parole amorose
4. Non giacinti o narcisi
5. Intorno a due vermiglie e vaghe labbra
6. Non sono in queste rive
7. Tutte le bocche belle in questo nero volto
8. Donna, nel mio ritorno il mio pensiero
9. Quell'ombra esser vorrei
10. S'andasse amor a caccia
11. Mentr'io miravo fiso
12. Se tu mi lassi, perfida tuo danno
13. Ecco mormorar l'onde
14. La bocca onde l’asprissime parole
15. Dolcemente dormiva la mia Clori
16. Crudel, perchè mi fuggi?
17. Questo specchio ti dono, Rosa
18. Non m'è grave 'l morire
19. Ti spontò l'ali amor, la donna mia
20. Cantai un tempo, e se fu dolc'il canto
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1. Non si levav'ancor l'alba novella
Torquato Tasso
Non si levav’ancor l’alba novella
né spiegavan le piume
gl’augelli al novo lume,
ma fiammeggiava l’amorosa stella,
quand’i duo vaghi e leggiadrett’amanti,
ch’una felice notte aggiuns’insieme,
com’acanto si volg’in vari giri,
divise il novo raggio e i dolci pianti
nell’accoglienz’estreme
mescolavan con baci e con sospiri
mille ardenti pensier, mille desiri.
Mille voglie non paghe
in quelle luci vaghe,
scopria quest’alma innamorata e quella.
E dicea l’una sospirand’allora:
anima, a dio, con languide parole.
E l’altra: vita, a dio, le rispondea,
a dio, rimanti. E non partiansi ancora
inanzi al novo sole,
e inanzi a l’alba che nel ciel sorgea,
e questa e quella impallidir vedea
le bellissime rose
ne le labr’amorose,
e gl’occhi scintillar come facella
e come d’alma che si part’e svella,
fu la partenza loro:
a dio che part’e moro,
dolce languir, dolce partita e fella.
2. Bevea Fillide mia
Girolamo Casoni
Bevea Fillide mia
e nel ber dolcemente
baci al dolce liquor porgea sovente.
Tutto quel che rimase
lieta mi diede poi
misto con baci suoi:
io il bevo e non so come bevo Amore,
che dolcement’anch’ei mi bacia il core.
3. Dolcissimi legami di parole amorose
Torquato Tasso
Dolcissimi legami
di parole amorose,
che mi legò da scherz’e non mi scioglie.
Così egli dunque scherz’e così coglie?
Così l’alme legate
sono ne le catene insidiose?
Almen chi sì m’allaccia
mi leg’ancor fra quelle dolci braccia.
4. Non giacinti o narcisi
Girolamo Casoni
Non giacinti o narcisi,
ma piccioletti fior siamo, ch’Amore
mand’a voi, di beltà candido fiore.
O se ’l sol de’ vostr’occhi,
pur un poco ne tocchi,
saran vil alghe poi
e narcisi e giacint’a fronte a noi.
5. Intorno a due vermiglie e vaghe labra
Intorno a due vermiglie e vaghe labra,
di cui rose più belle
non ha la primavera,
volan soavi baci a schier’a schiera.
E son più ch’a le stelle
in ciel puro e sereno,
più ch’a le gemme de la terra in seno.
Motti sonori od amorosi o casti,
tra tanti un mi negasti,
spietat’un bacio solo,
tu che non spieghi a volo,
Amor, insidiando a baci
sì com’augei rapaci,
che sol imaginand’han già rapita
quest’alm’e questa vita.
Tendi l’insidie tendi
ed un’almen tra mill’ardito prendi.
6. Non sono in queste rive
Torquato Tasso
Non son in queste rive
fiori così vermigli
come le labra de la donna mia.
Né ’l suon de l’aure estive,
tra fonti e rose e gigli,
fan del suo canto più dolce armonia.
Canto che m’ardi e piaci,
t’interrompano solo i nostri baci.
7. Tutte le bocche belle
Filippo Alberti
Tutte le bocche belle,
in questo nero volto ai baci sfida
la mia nemica infida.
Restanvi i baci impressi
quasi amorose stelle
nel vago oscuro velo,
onde s’amant’il cielo.
O perché non poss’io cangiarm’in lui?
ch’intorno a gl’occhi miei
per mille baci mille stell’avrei.
8. Donna, nel mio ritorno il mio pensiero
Torquato Tasso
Donna, nel mio ritorno il mio pensiero,
a cui nulla pon freno,
precorre dov’il ciel è più sereno
e se ne vien a far con voi soggiorno,
né da voi si diparte
giamai la nott’e il giorno,
perché l’annoia ciascun’altra parte,
onde sol per virtù del pensier mio
mentre ne vengo a voi con voi son io.
9. Quell’ombr’esser vorrei
Girolamo Casoni
Quell’ombr’esser vorrei
che ’l dì vi segue leggiadrett’e bella,
che s’or son servo, i’ sarei vostr’ancella.
E quando parte il sole,
m’asconderei sotto quei bianchi panni:
lasso, ben ne gl’affanni,
ombr’ignuda d’uom vivo, Amor, mi fai,
ma non mi giungi a la mia donna mai.
10. S'andasse amor a caccia
Torquato Tasso
S’andasse Amor a caccia,
Grechin a lass’avria per suo diletto
e de le damme seguiria la traccia,
ché vago pargoletto
è questo come quello
e leggiadrett’e bello.
Vezzosetto Grechino,
se pur vol tuo destino
ch’egli sia cacciatore,
prendi costei mentr’ella fugge Amore.
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