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PRESENTAZIONE
CORPUS DOMINI
Canti eucaristici
I canti eucaristici di questa raccolta spaziano attraverso un ambito assai vasto di
tempo, ma hanno tutti in comune l’impegno di cantare la fede nella presenza euca-
ristica del Verbo incarnato. La maggior parte dei brani appartiene alla liturgia della
solennità del Corpo e Sangue del Signore, altri sono tratti da situazioni liturgiche
diverse. La presente pubblicazione si propone all’attenzione dei cantori liturgici e
dei pastori quale piccolo repertorio per animare con il canto tradizionale le celebra-
zioni liturgiche e i momenti oranti che hanno quale centro l’Eucaristia.
Se di fatto alcuni brani sono solistici e di difficile esecuzione - si pensi al respon-
sorio graduale Oculi omnium - nella prospettiva pastorale attenta al coinvolgimento
musicale dell’assemblea si inserisce in modo ottimale il transitorio (canto di comu-
nione) milanese Te laudamus. È un pezzo cantato un tempo in tutto il territorio litur-
gico ambrosiano; esso risale ai primi secoli e riflette una musicalità arcaica propria
dell’area mediterranea. Popolare in tutta la cristianità nonostante una certa difficol-
tà tecnica - si pensi all’estensione notevole dell’ambito musicale - è la sequenza
Lauda Sion. Il testo di questa ampia e profonda meditazione eucaristica risale pro-
babilmente allo stesso S. Tommaso d’Aquino; la musica ricalca un modello diffuso
in area parigina, una precedente sequenza in onore della Croce (Laudes Crucis attol-
lamus). Sempre a S. Tommaso si fa volentieri risalire il testo dell’inno Pange lingua
gloriosi Corporis mysterium le cui strofe conclusive costituiscono il ben noto Tantum
ergo sacramentum.
Il carattere teologico della festa del Corpo e del Sangue del Signore e la centralità
del mistero eucaristico nella vita cristiana suggeriscono il carattere meditativo che
pervade anche gli altri brani. La preoccupazione del cantore è quella di dar voce al
 
senso d’adorazione e di gratitudine che pervade la Chiesa tutta per il dono
dell’Eucaristia, cibo spirituale anticipato nel sostentamento del popolo eletto, come
canta Israele nei salmi 80 (81), 77 (78), 103 (104), dell’introito Cibavit, dell’offer-
torio Portas cæli e dell’antifona alla comunione De fructu.
Attraverso l’esperienza eucaristica il credente viene introdotto in una ecomonia di
salvezza che si svolge nel mondo e nella vita quotidiana sottraendo tuttavia la per-
sona e la comunità intera alla frammentarietà precaria della storia umana.
L’Eucaristia è l’incontro tra la Chiesa e Colui che l’assimila a sé grazie al dono tota-
le della propria vita elargita per il nutrimento di quanti si trovano ancora in cammi-
no verso la pienezza del Regno.
Nel cuore di tutti e di ciascuno le melodie gregoriane creano uno spazio di ascolto
attento e disponibile alla parola di Cristo che gli apostoli Giovanni e Paolo hanno
trasmesso alla Chiesa. È lei, la sposa del Verbo incarnato, che ancora oggi comuni-
ca il testamento dell’amore nella Lectio Sancti Evangelii (Gv 6,55-58) e nelle anti-
fone alla comunione Qui manducat (Gv 6,57) e Hoc corpus (1Cor 11,24-25)
CANTORI GREGORIANI. Sono un gruppo vocale a voci maschili che si dedica in modo esclu-
sivo allo studio e alla diffusione del canto gregoriano. Costituito interamente da specialisti, l’en-
semble fonda la propria proposta esecutiva sull’indagine semiologica, ossia sullo studio delle
antiche fonti manoscritte risalenti ai secoli X-XI. La proposta interpretativa del gruppo intende por-
re in evidenza, attraverso gli strumenti propri della semiologia, la forza espressiva del canto gre-
goriano, ossia la corretta ripresentazione musicale dell’antica tradizione esegetica dei sacri testi.
Fondatore e direttore del gruppo è Fulvio Rampi, dottore in canto gregoriano alla scuola di Luigi
Agustoni, docente di Prepolifonia al Conservatorio di Torino e M° di Cappella della Cattedrale di
Cremona.
L’attività dei Cantori Gregoriani è molto intensa. Essi vantano numerosissime presenze in Italia
e all’estero (Spagna, Portogallo, Svizzera, Austria, Germania, Polonia, Belgio, Slovenia, Libano,
Brasile) per conto di importanti associazioni musicali e culturali. Dal 1995 al 1998 il coro ha
effettuato quattro tournées in Giappone, dove ha tenuto concerti nelle principali città (Tokyo,
Kyoto, Osaka, Hiroshima, Kumamoto, Nagano, Yokohama). Nel 1996 ha partecipato, come
unico complesso di canto gregoriano, al Festival di musica ortodossa con un concerto nella Sala
Grande del Conservatorio Ciaikovski di Mosca (Russia). Nel 2002 il gruppo è stato invitato a
tenere due concerti nell’ambito del prestigioso Festival dei due mondi di Spoleto e nel 2003 ha
preso parte al Festival monteverdiano di Cremona e al Ravenna Festival con una esecuzione
nella Basilica di S. Vitale.
Vasta è anche la produzione discografica per conto di importanti case discografiche italiane ed
estere (Rusty Records, PDU-EMI, JVC Giappone, Paoline, Sarx Records, ARCANA-WDR). Il coro
ha inoltre effettuato registrazioni per la Radio svizzera Suisse Romande, per la Radio tedesca
WDR, per la televisione austriaca ORF e per la televisione giapponese NHK.
A testimonianza dell’attenzione e della partecipazione attiva alla vivace fase storica del recupe-
ro del canto gregoriano l’associazione ha dato vita nel 1993 alla rivista specialistica “Note gre-
g o r i a n e ” .
Negli ultimi anni i Cantori Gregoriani hanno affiancato all’attività artistica e di ricerca la promo-
zione di iniziative autogestite a carattere didattico. Dal 1996 viene organizzato, nel periodo esti-
vo, il Corso di canto gregoriano “Il suono della Parola”, al quale sono intervenuti prestigiosi rela-
tori quali il Card. Carlo M. Martini, Mons. Gianfranco Ravasi, il Priore della Comunità monasti-
ca di Bose Enzo Bianchi. Il corso è frequentato da musicisti, animatori liturgici, direttori di coro
e cantori provenienti da ogni parte d’Italia.
Giacomo Baroffio
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CORPUS DOMINI
Canti eucaristici
15. PANEM DE CÆLO - Communio (Sap 16,20; Ps 77,24.29)
(Versetti: Angelo Corno)
16. VERBUM SUPERNUM - Hymnus
1. TE LAUDAMUS, DOMINE - Hymnus
2. CIBAVIT EOS - Introitus (Ps 80,17.2.3)
(Versetti: Emmanuele Brambilla)
3. KYRIE XII - Pater cuncta
4. OCULI OMNIUM - Graduale (Ps 144,15.16)
(Versetto: Giorgio Merli)
5. LAUDA SION - Sequentia
6. CARO MEA - Lectio Sancti Evangelii (Io 6,55-58)
7. PORTAS CÆLI - Offertorium (Ps 77,23.24.25.1)
(Versetto: Roberto Spremulli)
8. SANCTUS XII
9. DE FRUCTU - Communio (Ps 103,13.14.15.1.3)
(Versetti: Enrico De Capitani)
10. ANGELORUM ESCA - Antiphona (Ps 77,24.25; Ps 83,1.2.3)
(Versetti: Angelo Corno - Alessandro Riganti)
11. HOC CORPUS - Communio (1Cor 11,24.25; Ps 42,1.3)
12. PANGE LINGUA - Hymnus
13. QUI MANDUCAT - Communio (Io 6,57; Ps 33,9)
14. QUAM MAGNA - Responsorium
(Versetto: Roberto Spremulli)
FONTI
GRADUALE TRIPLEX, Solesmes 1979: 2,3,4,5,8,9,11,12,13,15
OFFERTORIALE TRIPLEX, Solesmes 1985 : 7
LIBER HYMNARIUS, Solesmes 1983: 16
GRADUALE SIMPLEX, Ed. Vaticana 1975 : 10
LIBER VESPERALIS iuxta ritum Sanctæ Ecclesiæ Mediolanensis, 1939 : 1
Codici
C cod. S. Gallo, Stiftsbibl. 359, sec. X, Cantatorium ( Paléographie Musicale II/2 e
Monumenta Palæographica Gregoriana III, Münsterschwarzach 1987)
E cod. Einsiedeln, Stiftsbibl. 121, Graduale sec. X ( Pal. Mus. I/4)
L cod. Laon, Bibl. Municipale 239, Graduale sec. X ( Pal. Mus. I/10)
Ch cod. Chartres, Bibl. Municipale 47, Graduale sec. X ( Pal. Mus. I/11), originale distrutto
Bv 33 cod. Benevento, Bibl. Cap. 33, Graduale sec. X-XI ( Pal. Mus. I/20 e Monumenta
Palæographica Gregoriana I , Münsterschwarzach 1986)
Bv 34 cod. Benevento, Bibl. Cap. 34, Graduale-Trop. sec. XI-XII ( Pal. Mus. I/15)
Albi cod. Paris, Bibl. Nat. lat. 776, Graduale-Trop. di Albi (edizione privata a cura di G. Joppich
per i corsi di canto gregoriano di Essen e di Cremona)
St. Yrieix cod. Paris, Bibl. Nat. lat. 903, Graduale-Trop. di St. Yrieix ( Pal. Mus. I/13)
Graz
cod. Graz, Universitätsbibl. 807, Graduale di Klosterneuburg sec. XII ( Pal. Mus. I/19)
Mtp
cod. Montpellier, Bibl. de la Faculté de Médecin H. 159, Graduale ( Pal. Mus. I/8)
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1. TE LAUDAMUS, DOMINE - Hymnus
Te laudamus, Domine, omnipotens
Qui sedes super cherubim et seraphim,
Quem benedicunt angeli, archangeli,
Et laudant prophetæ et apostoli.
Te laudamus, Domine, orando,
Qui venisti peccata solvendo.
Te deprecamur magnum Redemptorem,
Quem Pater misit ovium pastorem.
Tu es Christus Dominus Salvator,
Qui de Maria Virgine es natus.
Hunc sacrosanctum calicem sumentes,
Ab omni culpam libera nos semper.
Ti lodiamo, Signore onnipotente,
che siedi sopra i cherubini e i serafini.
Ti benedicono gli angeli e gli arcangeli,
ti lodano i profeti con gli apostoli.
Noi ti lodiamo, o Cristo, a te prostrati,
che venisti a redimere i peccati.
Noi ti invochiamo, o grande Redentore,
che il Padre ci mandò come pastore.
Tu sei il Cristo Signore, il Messia,
che nacque dalla Vergine Maria.
Dal tuo prezioso sangue inebriati,
fa’ che siamo da ogni colpa liberati.
4. OCULI OMNIUM - Graduale (Ps 144,15.16)
Oculi omnium in te sperant, Domine:
et tu das illis escam in tempore opportuno.
Aperis tu manum tuam:
et imples omne animal benedictione.
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa, o Signore .
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
Tu apri la tua mano
e sazi la fame di ogni vivente.
5. LAUDA SION - Sequentia
Lauda Sion Salvatorem,
Lauda ducem et pastorem,
In hymnis et canticis.
Quantum potes, tantum aude:
Quia maior omni laude,
Nec laudare sufficis.
Laudis thema specialis,
Panis vivus et vitalis
Hodie proponitur.
Quem in sacræ mensa cenæ,
Turbæ fratrum duodenæ
Datum non ambigitur.
Sit laus plena, sit sonora,
Sit iucunda, sit decora
Mentis iubilatio.
Dies enim solemnis agitur,
In qua mensæ prima recolitur
Huius institutio.
In hac mensa novi Regis,
Novum Pascha novæ legis,
Phase vetus terminat.
Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore,
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
Egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
Pane vivo, che dà vita:
questo è il tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato
agli Apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova Legge;
e l’antico è giunto al termine.
2. CIBAVIT EOS - Introitus (Ps 80,17.2.3)
Cibavit eos ex adipe frumenti, alleluia:
et de petra, melle saturavit eos,
alleluia, alleluia, alleluia.
Exsultate Deo adiutori nostro:
iubilate Deo Iacob.
Sumite psalmum et date timpanum,
psalterium iucundum cum cithara.
Li nutrì con fior di frumento, alleluia,
li saziò con miele di roccia,
alleluia, alleluia, alleluia.
Esultate in Dio, nostra forza,
acclamate al Dio di Giacobbe.
Intonate il canto e suonate il timpano,
la cetra melodiosa con l’arpa.
3. KYRIE XII - Pater cuncta
Kyrie eleison.
Kyrie eleison.
Signore pietà.
Signore pietà.
Christe eleison.
Christe eleison.
Cristo pietà.
Cristo pietà.
Kyrie eleison.
Kyrie eleison.
Signore pietà.
Signore pietà.
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Vetustatem novitas,
Umbram fugat veritas,
Noctem lux eliminat.
Quod in cena Christus gessit,
Faciendum hoc expressit
In sui memoriam.
Docti sacris institutis,
Panem, vinum in salutis
Consecramus hostiam.
Dogma datur christianis,
Quod in carnem transit panis,
Et vinum in sanguinem.
Quod non capis, quod non vides,
Animosa firmat fides,
Præter rerum ordinem.
Sub diversis speciebus,
Signis tantum, et non rebus,
Latent res eximiæ.
Caro cibus, sanguis potus:
Manet tamen Christus totus,
Sub utraque specie.
A sumente non concisus,
Non confractus, non divisus:
Integer accipitur.
Sumit unus, sumunt mille:
Quantum isti, tantum ille:
Nec sumptus consumitur.
Sumunt boni, sumunt mali:
Sorte tamen inequali,
Vitæ vel interitus.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l’ombra:
luce, non più tenebra.
Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
È certezza per noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.
Mangi carne, bevi sangue,
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
Lo assumono i buoni e gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.
Mors est malis, vita bonis:
Vide paris sumptionis
Quam sit dispar exitus.
Fracto demum sacramento,
Ne vacilles, sed memento
Tantum esse sub fragmento,
Quantum toto tegitur.
Nulla rei fit scissura:
Signi tantum fit fractura:
Qua nec status, nec statura
Signati minuitur.
Ecce panis angelorum,
Factus cibus viatorum:
Vere panis filiorum,
Non mittendus canibus.
In figuris præsignatur,
Cum Isaac immolatur,
Agnus Paschæ deputatur,
Datur manna patribus.
Bone pastor, panis vere,
Iesu, nostri miserere:
Tu nos pasce, nos tuere,
Tu nos bona fac videre
In terra viventium.
Tu qui cuncta scis et vales,
Qui nos pascis hic mortales:
Tuos ibi commensales,
Coheredes et sodales
Fac sanctorum civium.
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito.
Quando spezzi il sacramento,
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.
È diviso solo il segno,
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non deve essere gettato.
Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell’agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon Pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
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